Dalla raccolta di sangue dal donatore per uso trasfusionale fino al momento della somministarazione al ricevente, ci sono diversi livelli di protezione delle scorte di sangue. Queste misure combinate con enormi progressi nel corso degli ultimi tre decenni nella scoperta di patogeni e analisi del sangue per patogeni specifici (virus dell’immunodeficienza umana (HIV), epatite B (HBV) e C (HCV) virus, il virus della leucemia umana a cellule T (HTLV)) , assicurano grande sicurezza.
Con l’implementazione di test sierologici e molecolari, almeno nei paesi ad alto reddito, le infezioni trasmesse per via trasfusione sono diventate estremamente rare. Tuttavia, gli agenti patogeni per cui non esistono test specifici e in particolare quelli che sono responsabili di malattie infettive emergenti, confermano che il pieno controllo delle malattie infettive non e’ stato ancora raggiunto. Inoltre , anche lo stato immunitario del ricevente ha un impatto sull’insorgenza di malattie infettive trasmesse per via trasfusionale. La sicurezza del sangue si basa su una serie di misure, che affrontano l’istruzione e il differimento dei donatori con fattori di rischio per malattie trasmissibili, l’esame del sangue, gli interventi di riduzione dei patogeni, e la gestione del sangue del paziente. Questo articolo propone una revisione del rischio residuo di trasmissione di malattie infettive per via trasfusionale e degli interventi complementari possibili per ridurlo.