La prevalenza di anticorpi anti-epatite E (HEV) è molto variabile nei paesi sviluppati, a causa soprattutto di differenze nella sensibilità del test. Utilizzando test sensibili validati, sono stati testati 313 donatori di sangue nel centro Italia nei primi mesi del 2014 per anti-HEV IgG e IgM e HEV RNA. Mangiare alcuni alimenti di origine suina è stato il solo predittore indipendente di infezione HEV. Tre donatori sono stati positivi sia per anti-HEV IgM (n= 2; 0,6%) o HEV RNA (n =2; 0,6%); ed erano completamente asintomatici, senza anomalie nell’alanina aminotransferasi (ALT).
Dei due donatori HEV RNA-positivi, uno era anti-HEV IgG e IgM-positivi, l’altro era anti-HEV IgG e IgM-negativi. Il terzo donatore è stato positivo per anti-HEV IgG e IgM, ma HEV RNA-negativo. L’ infezione HEV è quindi iperendemica tra i donatori di sangue (80% uomini 18-64 anni di età) del centro Italia e del tutto connessa con le abitudini alimentari locali. Quasi l’1% dei donatori ha infezione acuta o recente, che implica potenziale trasmissione ai destinatari del sangue. Né ALT né test anti-HEV IgM sembrano utili per prevenire l’infezione HEV trasmessa per trasfusione.
Euro Surveill. 2016 Jul 28;21(30). doi: 10.2807/1560-7917.ES.2016.21.30.30299.
High prevalence of anti-hepatitis E virus antibodies among blood donors in central Italy, February to March 2014.
Lucarelli C1, Spada E, Taliani G, Chionne P, Madonna E, Marcantonio C, Pezzotti P, Bruni R, La Rosa G, Pisani G, Dell’Orso L, Ragone K, Tomei C, Ciccaglione AR.