Se ai test anti-epatite B non sono obbligati i donatori di sangue con l’infezione occulta dell’epatite B (OBI) questi possono trasmettere il virus dell’epatite B (HBV) a un destinatario, nonostante l’uso della tecnologia di amplificazione dell’acido nucleico (NAT) o dell’inattivazione degli agenti patogeni (PI).
MODELLI E METODI DI STUDIO
Abbiamo sviluppato un modello per stimare il rischio di trasmissione OBI basato su tre componenti: la distribuzione di probabilità del carico virale (VL) in un donatore OBI selezionato in modo casuale, la probabilità che un determinato VL rimanga inosservato e la probabilità che questo VL provochi infezioni nel destinatario. Un sottogruppo di 217 campioni OBI sudafricani identificati con la selezione individuale di donazione (ID) -NAT sono stati quantificati mediante test di replicazione utilizzando un dosaggio ID-NAT (Ultrio Plus) contro la serie di diluizione standard di DNA di HBV. Una correzione è stata inclusa per compensare i campioni OBI mancati dalla screening iniziale ID-NAT. RISULTATI: Il modello stima che il 3,3% di tutte le donazioni OBI non siano rilevate da ID-NAT (Ultrio Plus) e causano infezione da una componente di sangue contenente 20 ml di plasma, salendo fino all’8,7% quando si utilizzano mini-pool di 6 (MP6) -NAT. Per la trasfusione plasmatica di 200 ml, questi rischi sono stati stimati rispettivamente al 14 e al 28%, mentre il PI con riduzione modesta (2 log) raggiungerà il 4,8% senza NAT e 1,3 o 0,4% se combinato con MP6 o ID-NAT.
CONCLUSIONE
Il modello può essere utilizzato per confrontare diverse strategie di screening e/o PI per ridurre il rischio di trasmissione virale e potrebbe servire come strumento per valutare l’efficacia degli scenari alternativi di sicurezza del sangue.
Transfusion. 2017 Mar;57(3pt2):841-849. doi: 10.1111/trf.14050. Epub 2017 Feb 28.
A mathematical model for estimating residual transmission risk of occult hepatitis B virus infection with different blood safety scenarios.
Weusten J1, van Drimmelen H2, Vermeulen M3, Lelie N2,4.