Le tecniche di inattivazione dei patogeni impiegate per aumentare la sicurezza degli emocomponenti agiscono danneggiando irreversibilmente gli acidi nucleici.
Questo lavoro, condotto in Belgio e pubblicato il 29 ottobre 2013, dimostra per la prima volta il ruolo protettivo che le condizioni di ridotta tensione di ossigeno esercitano verso i danni che si verificano durante il processo di inattivazione del plasma con riboflavina. Questo processo, infatti, genera specie reattive dell’ossigeno che danneggiano anche le proteine plasmatiche.
La rimozione dell’ossigeno protegge dunque proteine come l’ADAMTS 13, il fattore VIII e il fibrinogeno dai danni causati dai processi ossidativi che si verificano durante il processo di inattivazione.