(Covid-19) Coronavirus 2019 e Sicurezza Trasfusionale

Molti di noi ricordano la comparsa della Sindrome Respiratoria (SARS) nel 2002-2003  e ricorderà anche, di fronte all’incertezza, i grandi sforzi per dissipare la possibilità di una trasmissione trasfusionale del virus. Questa situazione si è poi ripetuta 10 anni dopo con un altro coronavirus zoonotico (CoV), chiamato Middle Virus, la sindrome respiratoria orientale (MERS). Oggi, di nuovo, ci troviamo di fronte ad una epidemia simile, ma molto più devastante, di un altro nuovo coronavirus, il Covid-19.

Recentemente su questa pagina è stata pubblicata una recensione del lavoro di Chan L., Yang Y, Wang L pubblicato online il 21 Febrraio 2020 su Transfusion Medicine Review    (doi.org/10.1016/j.tmrv.2020.02.003), dedicato al tema coronavirus e sicurezza della terapia trasfusionale.Roger Y. Dodd del Medical Office American Red Cross, nella sua presentazione dell’articolo, commenta come Chang e i suoi colleghi concludano che l’assenza di rischio di trasfusione non può essere garantita e che è necessaria ed opportuna la sorveglianza continua su questo tema. Inoltre gli autori sottolineano la necessità che le autorità sanitarie predispongano tutte quelle procedure necessarie per la sicurezza dei donatori e del personale nei centri di raccolta.Quest’ultima osservazione la ritengo una raccomandazione di tipo accademico, almeno per il nostro sistema sanitario che sulla sicurezza del donatore ha protocolli non uguali nel mondo occidentale. Pertanto sono assolutamente infondati i timori relativi ad  eventuali rischi per i donatori.

Vorrei invece soffermarmi sul rischio trasfusionale. Ritornando all’articolo, Chang ci ricorda che i coronavirus sono una famiglia di virus RNA divisi in quattro sottospecie: α-CoVs, β-CoVs, γ-CoVs, and δ-CoVs, di questi α e β-CoVs sono in grado di infettare i mammiferi mentre gli altri sono specifici per gli uccelli con possibilità di salto di specie.

Con la comparsa della SARS, nel 2002, è venuta alla nostra attenzione una variante del β-CoVs.  Drosten et al. nel 2003 documenta nel plasma di un paziente con SARS, durante la fase acuta della malattia, solo concentrazioni estremamente basse di RNA di questo β-CoVs. Al contrario alte cariche erano dimostrabili nella saliva di malati e dei portatori asintomatici. Altre osservazioni dimostrano poi che il coronavirus si rinviene in alte concentrazioni nei linfociti; ipotizzando che in essi avvenga la replicazione.

Sulla base di queste osservazioni la FDA suggerì un teoretico rischio di trasmissione del virus attraverso gli emoderivati.

Comunque nessuna organizzazione sanitaria incluse il WHO, le istituzioni europee e la gran parte delle associazioni di categoria hanno mai raccomandato lo screening dei donatori per la SARS. Queste in sostanza le motivazioni: a) il periodo di incubazione è molto breve e comunque i pazienti con SARS, in questo frangente, non sembrano presentare viremia b) i pazienti affetti da SARS hanno sintomi evidenti c) la carica virale nei pazienti infetti è bassa d) non si riporta nessun caso di trasmissione con emocomponenti.

Nel 2012 abbiamo la comparsa della MERS il virus responsabile è ancora un coronavirus molto simile a quello della SARS. Anche in questa situazione in uno studio condotto in 37 pazienti non è stato possibile isolare il virus e soprattutto non è stato possibile dimostrare una trasmissione del virus con il sangue e gli emoderivati.

Nel dicembre 2019 esplode in Wuhan una nuova epidemia con drammatici quadri clinici di polmonite. Rapidamente si identifica un nuovo β-CoVs, il genoma del quale ha un’identità del 86,9% con quello della SARS. Anche in questo caso ad oggi vi sono poche evidenze che il virus possa essere rintracciato nel plasma. In uno studio condotto a Wuhan su 41 pazienti, la viremia da CoViD-19 si è potuta dimostrare solo in 6 soggetti. Mentre non è stato possibile rintracciare il virus nei campioni di soggetti nel periodo di incubazione. Si conferma anche in questo caso, dunque, una bassa concentrazione plasmatica di RNA virale sia in soggetti pauci sintomatici che in quelli in terapia intensiva.

 

Al momento, nessuna istituzione sanitaria ha prodotto raccomandazioni o procedure poiché il rischio di trasmissione, mediante trasfusione, di CoVid-19 è solo teorico. Non esiste un precedente per la trasmissione trasfusionale di qualsiasi virus respiratorio, inclusi influenza, MERS, SARS o CoViD-19. Gli studi hanno rilevato l’RNA virale nel siero o nel plasma di pazienti infetti con SARS, MERS e CoViD-19, ma non è nota l’infettività dell’acido nucleico rilevato. Teoricamente, un periodo asintomatico ma viremico potrebbe rappresentare un rischio per i destinatari delle trasfusioni, quindi la comunità medica deve rimanere vigile e in grado di mantenere la tracciabilità dei prodotti. Attualmente, CoViD-19 rappresenta un rischio più che altro per una riduzione della disponibilità dei donatori nei territori in cui la l’epidemia è più diffusa per fake news che alimentano il sospetto che la donazione rappresenti un rischio d’infezione.


RIFERIMENTI

 

 

 

 

 

 

 

  • World Health Organization. Middle East respiratory syndrome coronavirus (MERSCoV) https://www.who.int/emergencies/mers-cov/en/; 2013 [accessed 2020-2-5].

 

  • Drosten C, Gunther S, PreiserW, van derWerf S, Brodt HR, Becker S, et al. Identification of a novel coronavirus in patients with severe acute respiratory syndrome. N Engl J Med 2003;348:1967–76 http://doi.org/10.1056/NEJMoa030747

 

  • Grant PR, Garson JA, Tedder RS, Chan PK, Tam JS, Sung JJ. Detection of SARS coronavirus in plasma by real-time RT-PCR. N Engl J Med 2003;349:2468–9 http://doi.org/ 1056/nejm200312183492522.

 

 

  • Ng EK, Hui DS, Chan KC, Hung EC, Chiu RW, Lee N, et al. Quantitative analysis and prognostic implication of SARS coronavirus RNA in the plasma and serum of patients with severe acute respiratory syndrome. Clin Chem 2003;49:1976–80 http://doi. org/10.1373/clinchem.2003.024125.

 

 

 

  • Zhu N, Zhang D, Wang W, Li X, Yang B, Song J, et al. A novel coronavirus from patients with pneumonia in China, 2019. N Engl J Med 2020. https://doi.org/10.1056/

 

  • SchmidtM, Brixner V, Ruster B, Hourfar MK, Drosten C, PreiserW, et al. NAT screening of blood donors for severe acute respiratory syndrome coronavirus can potentially prevent transfusion associated transmissions. Transfusion 2004;44:470–5 http://doi.org/10.1111/j.1537-2995.2004.03269.x.

 

 

  • Control Ecfdpa. Outbreak of acute respiratory syndrome associated with a novel coronavirus, Wuhan, China; first update, https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/ files/documents/Risk-assessment-pneumonia-Wuhan-China-22-Jan-2020.pdf; 2020 [accessed 2020-2-5].

 

  • Rabenau HF, Cinatl J,Morgenstern B, Bauer G, PreiserW, Doerr HW. Stability and inactivation of SARS coronavirus. Med Microbiol Immunol 2005;194:1–6 http://doi. org/10.1007/s00430-004-0219-0.

 

  • Lamarre A, Talbot PJ. Effect of pH and temperature on the infectivity of human coronavirus 229E. Can J Microbiol 1989;35:972–4 http://doi.org/10.1139/m89-160.

 

 

  • Chinese Society of Blood Transfusion. Recommendations on blood collection and supply during the epidemic of novel coronavirus pneumonia in China (1st edition) [Chinese], https://www.csbt.org.cn/plus/view.php?aid=16530; 2020 [accessed 2020-2-5].