La frequenza dei risultati dei test positivi per le infezioni trasmesse per trasfusione (TTIs) tra i donatori di sangue è un indice importante della sicurezza; un adeguato monitoraggio è fondamentale, in particolare quando ci sono cambiamenti nelle procedure che interessano l’idoneità del donatore. Sono stati esaminati tre sistemi di grandi dimensioni di sorveglianza del sangue e definiti i criteri di monitoraggio dei donatori risultati positivi ai test per il virus dell’epatite B (HBV), del virus dell’epatite C (HCV), del virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e del virus T-linfotropico dell’uomo (HTLV). Inoltre, sono state prese le informazioni su ogni donazione, tra cui anche l’origine demografica dei donatori stessi. I dati combinati sono stati analizzati per caratterizzare l’epidemiologia delle TTIs per persona, per luogo e tempo. Sono stati raccolti dati di 14,8 milioni di donazioni tra il 2011 al 2012, che rappresentano oltre il 50 % delle scorte di sangue degli Stati Uniti. I risultati hanno dimostrato che le TTIs più frequentemente variavano per età del donatore e posizione di residenza. E’ stato dimostrato inoltre che le fluttuazioni osservate possono essere secondarie a variazioni demografiche dei donatori di sangue, piuttosto che necessariamente all’ impatto immediato della modifica delle procedure di selezione.
Transfusion. 2016 Aug 25. doi: 10.1111/trf.13759. [Epub ahead of print]
Development of a multisystem surveillance database for transfusion-transmitted infections among blood donors in the United States.
Dodd RY1, Notari EP1, Nelson D1, Foster GA2, Krysztof DE2, Kaidarova Z3, Milan-Benson L4, Kessler DA4, Shaz BH4, Vahidnia F3, Custer B3,5, Stramer SL2; NHLBI Retrovirus Epidemiology Donor Study (REDS)-II