Le ulcere venose colpiscono tra lo 0,6% e 3% della popolazione di età superiore a 60 anni; raggiungendo il 5% negli over 80. Tra il 70% e l’80% di tutte le ulcere a carico degli arti inferiori sono di eziologia venosa e quasi un terzo cronicizzano. Quando la patologia sottostante non viene correttamente trattata, circa il 45% degli individui con insufficienza venosa e precedenti episodi ulcerosi recidiva.
I fattori di crescita contenuti nei granuli piastrinici possono agire favorendo i meccanismi di riparazione tissutale in caso di ferite croniche perché agiscono regolando la proliferazione cellulare, la migrazione e la differenziazione oltre alla sintesi della matrice extracellulare. Nell’ultimo decennio l’uso del cosiddetto plasma ricco di piastrine (PRP) per trattare le ulcere croniche è diventato di uso comune.
Questo studio aveva lo scopo di determinare se l’applicazione di un concentrato di plasma ricco di piastrine contenente fattori di crescita tissutale (PRGF) in sede di ferita potesse ridurre il tempo di guarigione e migliorare il dolore locale associato a questa patologia; è stato anche osservato qualsiasi effetto avverso o reazione correlata alla sua applicazione.
Sono stati selezionati un totale di 58 pazienti che presentavano 102 ulcere di eziologia venosa provenienti dall’area Osuna Healthcare (Siviglia, Spagna), assegnati in modo casuale al gruppo di studio (applicazione del PRGF) o al gruppo di controllo (cura standard con soluzione salina). Per entrambi i gruppi l’area di guarigione è stata calcolata prima e dopo il periodo di follow-up (ventiquattro settimane), mediante il metodo Kundin. Il dolore è stato misurato all’inizio e alla fine del trattamento come endpoint secondario per ciascun gruppo mediante la scala analogica visiva (autovalutazione).
Dopo 24 settimane di trattamento, le analisi statistiche hanno rivelato che vi erano differenze statisticamente significative tra i gruppi in relazione alla percentuale di area guarita (67,7% ± 41,54 nel gruppo sperimentale contro 11,17% ± 24,4 nel gruppo di controllo, P = 0,001). Il test di Mann-Whitney ha inoltre rilevato differenze statisticamente significative tra i gruppi in relazione all’area mediamente guarita. Il test di Pearson ha invece mostrato una correlazione diretta nel gruppo sperimentale tra l’area guarita (%) e l’area dell’ulcera all’inizio del trattamento rispetto al gruppo di controllo che non ha mostrato questa correlazione. Nel gruppo sperimentale è stato inoltre osservato che quanto più bassa era l’area dell’ulcera all’inizio del trattamento, tanto maggiore era la riduzione dell’area guarita alla fine del trattamento. Questo studio ha quindi dimostrato la presenza di una correlazione diretta tra l’area iniziale dell’ulcera, la durata del decorso clinico e la variabile principale, l’area di guarigione della ferita.
L’infezione è una delle complicanze più comuni e importanti nella cura delle ulcere venose con un impatto negativo sul decorso clinico delle lesioni e capace di compromettere gravemente il benessere del paziente. Nessun paziente inserito nello studio ha presentato segni di infezione nella sede dell’ulcera. Altri studi avevano infatti già in precedenza dimostrato l’attività antibatterica del PRP contro alcuni patogeni che comunemente risiedono nelle ferite croniche
Si può quindi concludere che l’uso del PRGF contribuisce a migliorare i risultati del trattamento delle ulcere venose e che è una terapia efficace e sicura. Tuttavia, dobbiamo considerare che l’applicazione di questo o di qualsiasi altro trattamento deve sempre essere accompagnata da un corretto e tempestivo trattamento della malattia di base, e che è inoltre necessario applicare una adeguata pressione, magari tramite calze graduate, che migliora il ritorno venoso e facilita la risoluzione precoce delle lesioni.
Journal of Tissue Viability, 2017
Efficacy and safety of the use of platelet-rich plasma to manage venous ulcers
Manuel Escamilla Cardenosa, Gabriel Domínguez-Maldonado, Antonio Cordoba-Fernandez.