La gastroenterite emorragica causata da ceppi di Escherichia coli produttori di Shiga-like toxin o verocitotossina (STEC/VTEC) in età pediatrica ha un tipico andamento stagionale, con un picco
primaverile-estivo. Rappresenta, inoltre, un rilevante problema di sanità pubblica in relazione alla possibile sorgente ambientale, alimentare e idrica, nonché umana (per contatto diretto), e al rischio di vaste epidemie. Nel 10-15% dei casi, la gastroenterite emorrogica può evolversi verso la Sindrome Emolitico-Uremica (SEU) che si manifesta con insufficienza renale acuta, anemia e piastrinopenia.
Gastroenterite emorragica, casi di VTEC e SEU nei bambini
Nel caso in cui una gastroenterite emorragica fosse causata da un’infezione di VTEC, dopo un breve periodo di incubazione (3-5 giorni), solitamente si manifesta una diarrea acquosa che può durare 2-3 giorni. Successivamente, il 70% dei bambini con questa infezione sviluppa diarrea ematica che tipicamente persiste per 3-5 giorni. Il 10-15% di questi bambini può sviluppare una SEU dopo circa 7-10 giorni (IQR: 5-8 giorni) dall’insorgenza dei sintomi. Il riconoscimento precoce delle infezioni da VTEC in presenza di gastroenterite emorragica risulta cruciale per un corretto management clinico terapeutico, in quanto indirizza i clinici che hanno in gestione i casi verso adeguati controlli ematochimici e iperidratazione, che è il trattamento di scelta per ridurre il rischio di comparsa di SEU, evitando l’uso di antibiotici che, in questi casi, possono determinare un peggioramento del quadro sintomatologico.
Gastroenterite emorragica: casi di studio in Puglia
In Puglia, in anni recenti, si sono verificati casi di gastroenterite emorragica, due focolai epidemici di SEU causati da infezioni da VTEC. Il primo, nel 2013, ha portato all’identificazione di 20 casi confermati tra giugno e settembre, tutti dovuti ad infezione da VTEC O26. Il secondo caso di gastroenterite emorragica, nel 2017, caratterizzato da microfocolai dovuti a VTEC di molteplici sierogruppi. In seguito a questo secondo episodio, nella ASL Bari è stato attivato un protocollo di sorveglianza ai casi di gastroenteritie emorragica (nota n. 130694/UORI del 6 giugno 2017) che consentisse, da un lato, il corretto e precoce inquadramento diagnostico dei casi di gastroenterite emorragica da VTEC e, dall’altro, di conoscere l’eziologia dei casi non associati a infezione da VTEC. Dopo un anno di sorveglianza è stato possibile accertare che:
- Il 34% dei campioni analizzati erano positivi per almeno un patogeno;
- Il 13% è risultato positivo per VTEC (sierogruppi O157, O111, O128, O26, O145);
- Il 55% per Campylobacter jejuni/coli;
- Il 23% per Salmonella spp;
- Il 9% per Clostridium difficile;
- Il 5% per Yersinia enterocolitica.
La Regione Puglia per la prevenzione della gastroenterite emorragica
I casi di gastroenterite emorragica per infezione da VTEC identificati nell’ambito della sorveglianza sono stati gestiti secondo protocollo e nessuno di essi ha esitato in SEU come complicanza. Sulla base di queste premesse e vista l’imminente stagione estiva, la Regione Puglia ha stabilito di istituire un “Sistema regionale di Sorveglianza delle Gastroenteriti Emorragiche in età pediatrica”, basato su una rete che vede coinvolti tutti i Pediatri di libera scelta, Pediatri del Servizio di Consulenza Ambulatoriale Pediatrica (SCAP), i Medici di Pronto Soccorso e i Pediatri Ospedalieri.
L’obiettivo è quello di concentrare l’attenzione sulla prevenzione delle forme di gastroenterite emorragica come la SEU, attraverso la diagnosi rapida e centralizzata delle infezioni da VTEC