La Corte Europea di Strasburgo dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha condannato lo Stato Italiano a risarcire 371 cittadini che tra gli anni ‘70 e ‘90 hanno contratto malattie infettive quali l’AIDS e l’epatite B e C in seguito a trasfusione di sangue o emoderivati infetti. Tale risarcimento, che complessivamente supera i 10 milioni di euro, è un importante riconoscimento, ance se iniziale, per i numerosi pazienti politrasfusi. L’Associazione Politrasfusi Italiani stima, infatti, in circa 120.000 le persone che si sono ammalate dopo trasfusioni infette, 2700 quelle nel frattempo decedute. Trentamila politrasfusi oggi ricevono un indennizzo bimestrale, poche centinaia di euro, da parte dello Stato e 7000 hanno già avviato cause risarcitorie.